Ovvio che sì, chiunque risponderebbe; eppure, non è davvero così semplice. In generale non conosciamo troppo il nostro corpo e conosciamo meno ancora i nostri genitali, ma non solo, conosciamo ancora meno le zone erogene che invece sono sparse letteralmente ovunque nel nostro corpo!
Sull'autrice:
Marta (Plugthefun) si occupa di divulgazione sessuale kinky e insegna bondage giapponese principalmente a Milano. Gestisce il blog Plugthefun e il progetto Ropetales, dedicato al kinbaku/shibari. Organizza eventi dedicati alla sessualità insolita.
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La mia esperienza
La mia esperienza ad esempio è stata strana, soprattutto la scoperta. Inizialmente non capivo cosa stessi facendo, ovviamente ero piccolissima e inconsapevole. Nessuno mi aveva spiegato nulla, né se fosse giusto o sbagliato. Ma è stata una bellissima scoperta. È difficile “sbagliare” quando ci dedichiamo alla nostra masturbazione, è quasi impossibile sbagliare il modo, il ritmo, il tempo giusto. Ma non sempre è davvero così, o per lo meno, a volte ci fermiamo solo alla punta di un iceberg, senza renderci conto che sotto c’è un mondo.
Esplorazione del corpo
Penso sia la frase chiave per capire da dove partire, focalizzarsi solo sul genitale è riduttivo e toglie una marea di possibilità che ci ecciterebbero, che potrebbero essere un inizio per orgasmi più intensi, più lunghi e perché no anche più desiderati.
Toccati il collo, il ventre, l’interno coscia, i capezzoli. Scegli un luogo tranquillo dove nessuno ti interrompe e goditi il tuo corpo bypassando i genitali, ano compreso. Lascia le cose “ovvie” per ultime. Le nostre zone erogene sono nascoste e oltre a essere scoperte con dei partners possono essere scoperte durante la masturbazione. La fantasia è un’ottima alleata ovviamente, concilia il mood e spesso predispone il nostro corpo a essere più ricettivo. Toccarci con le mani; sentire la nostra pelle sui polpastrelli ci fa percepire meglio il nostro corpo. In generale è veramente bellissimo essere consapevoli del nostro corpo, dei suoi movimenti, di come possiamo usarlo e sfruttarlo. Tutto questo è utile innanzitutto se siamo in solitudine, ma in compagnia è senza dubbio un plus.
Esplorazione dei genitali
Al di là della masturbazione di per sé, conoscere i propri genitali è interessante per diversi motivi. Da un lato c’è il divertimento e conoscerli il più possibile sicuramente è fondamentale, ma anche da un punto di vista di salute. Conoscere la propria vulva, il proprio pene e il proprio ano, significa comprendere anche quando non stanno bene e prendercene cura. In più è bene sapere che ogni genitale ha le sue zone più o meno sensibili. Per ogni esplorazione trovate posizioni comode, non fate contorsionismo, rilassate ogni muscolo e ascoltatevi.
- Una vulva, mediamente, è sensibile nella parte anteriore se parliamo di interno. Esternamente la vagina è diversa per ogni persona, ma in più dipende sempre dalla forma, dell’esposizione della zona (clitoride più esposto o meno esposto; piccole labbra più visibili e quindi più esposte allo sfregamento ecc). Internamente consiglio sempre di esplorare con un sex toy curvo e rigido, così da poter toccare le zone e tastare letteralmente la sensibilità. Il clitoride per ogni persona è un’incognita, c’è chi ama le pressioni, chi lo sfregamento, chi ama cose più soft.
- Il pene intanto piò essere circonciso o non circonciso, questo oggettivamente cambia la sensibilità. L’asta piò essere interessante per alcune persone, mentre altre non amano che gli venga leccata se non con il semplice andar su e già con la bocca, ma niente leccatine qui e li. Lo scroto è una zona che per molti e off limits, per altri è piacere allo stato puro, ma dipende sempre da come viene toccato. Anche in questo caso, essendo una zona sensibile, c’è chi ama le cose soft, chi addirittura ama i morsi o che vengano completamente messe in bocca. La zona del perineo per tanta gente è anche lei non valicabile, in particolare perché vicino all’ano; per tante persone invece è l’apoteosi della masturbazione.
- L’ano è una zona di grande discussione. C’è sempre il grande terrore dello sporcarsi e sporcare, ma come dico sempre “Se non si va al mulino non ci si infarina”. Per qualcuno è fonte di dolore, ma in gran parte dei casi semplicemente non ci si lascia andare per paura del dolore e quindi tutto resta contratto. Per qualcuno il dolore persiste anche se nel totale relax, ma in questo caso è sempre meglio andare da uno specialista e capire cosa non va o dove lavorare. Questo vale anche per la vulva e per il pene. In generale il dolore non è buono! Esplorate il vostro ano con un dito, piano piano, lubrificando bene e con i tempi che vi servono.
Stereotipia nella masturbazione
Il principale motivo per cui bisogna variare il modo in cui raggiungiamo l’orgasmo è legato al fatto che possiamo averne molti, e per molti intendo stimolando diverse zone. Questo vale in solitudine ma anche in compagnia. Sì, si sono persone che vengono stimolando i capezzoli, tirando i capelli, con piccoli schiaffi, con la lingua sul collo, con un morso sulla cartilagine dell’orecchio…
Con la masturbazione è abbastanza facile quasi per chiunque arrivare all’orgasmo, del resto ci conosciamo! Ci sono persone che fanno fatica anche con la masturbazione, ma in quel caso è sempre bene fare una visita con un sessuologo, ginecologa, ostetrica, andrologo o fisioterapista. Nel caso di situazioni in cui invece in solitudine è tutto facile, ma in compagnia no, spesso il problema è più legato alla mancanza di variabilità. La variabilità a letto, e quindi anche nella masturbazione, fa solo bene! Raggiungere l’orgasmo solo in un modo (soli e non), solo in una posizione, solo con alcuni movimenti specifici non è normalissimo, più che altro nel momento in cui questo vi impedisce di vivervi la vostra sessualità con disinvoltura.
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