Conoscerai di certo la posizione del missionario, La posizione classica e tradizionale per eccellenza. Spesso data per scontata e ritenuta “banale”, questa posizione merita invece di essere esplorata: a cosa deve il suo nome? In che modo può essere praticata e quali sono le sue varianti? Quali vantaggi e inconvenienti presenta? Scopriamolo!
La posizione del missionario qual è?
Partiamo dalle basi: la posizione del missionario nel kamasutra è quella in cui – in una coppia etero - la donna è sdraiata sulla schiena e l’uomo si posiziona sopra di lei, stendendosi completamente sul suo corpo o appoggiandosi sulle mani, o sui gomiti, e sulle ginocchia. Queste lievi differenze permettono ai corpi di essere più o meno a contatto, e sta ai partner capire cosa è più piacevole per loro.
Oltre a essere una delle posizioni sessuali più naturali e spontanee, quella del missionario è una posizione molto intima poiché permette ai o alle partner di instaurare un rapporto di complicità, di guardarsi negli occhi e di baciarsi mentre fanno l’amore.
Un altro punto a favore della posizione del missionario, è che essa permette all’uomo – o a chi sta sopra nel caso di rapporti omosessuali – di prendere il controllo della situazione e di sentirsi “al comando”.
Tieni però a mente che, seppur molto amata dagli uomini, per alcune donne il missionario potrebbe non essere il modo migliore per raggiungere l’orgasmo, siccome non sempre consente una stimolazione clitoridea, vitale per il piacere della maggior parte della popolazione femminile. Durante un rapporto sessuale è quindi importante variare e assicurarsi che l’amplesso sia piacevole per entrambi i componenti della coppia.
Perché la posizione del missionario si chiama così?
Ma veniamo a una domanda che prima o poi tutti ci siamo posti: perché “missionario”? Esistono diverse versioni più o meno appurate sull’origine del nome di questa posizione. Secondo una delle storie più diffuse, esso deriverebbe dagli insegnamenti sessuali trasmessi alle popolazioni indigene del Sud-est del Pacifico da parte dei missionari cristiani.
Stando alle leggende, infatti, la posizione del missionario veniva considerata la più favorevole alla procreazione, o anche la più accettabile moralmente, in quanto si opponeva al coitus more ferarum, o doggy style, ossia il sesso praticato dalla maggior parte degli animali. Tuttavia, nonostante questa spiegazione sia plausibile, non abbiamo fonti che la attestino.
Al contrario, secondo una versione più accertata che si appoggia ai lavori dell’antropologo Robert J. Priest, l’origine del nome “posizione del missionario” deriva da una citazione scorretta. Questi studi affermano che il sessuologo Alfred Kinsey avrebbe frainteso e mescolato alcuni passi presi da un’opera dell’antropologo Bronislaw Malinowski, riportando erroneamente che gli indigeni delle Isole Trobriand si prendevano gioco dei missionari imitando la posizione in questione, chiamandola appunto “missionario”.
In realtà, in due aneddoti separati Malinowski racconta che i Trobriandesi deridevano la posizione “pancia contro pancia”, utilizzata dai loro colonizzatori, e disapprovavano che i missionari insegnassero ai giovani indigeni dei comportamenti che andavano contro il loro codice morale, in particolare che le coppie fidanzate si tenessero per mano. L’insieme di queste pratiche veniva chiamato appunto “moda missionaria”.
Istruzioni per l’uso: come fare la posizione del missionario
Ora che abbiamo fatto chiarezza sull’origine del nome di questa pratica, vediamo concretamente come fare la posizione del missionario. Nonostante possa sembrare evidente, ci sono diverse maniere di approcciare questa tecnica.
Ad esempio, si può giocare sulla velocità, la profondità e le angolazioni in cui avviene la penetrazione: la persona che viene penetrata può ruotare il bacino leggermente di lato oppure portare le ginocchia al petto e appoggiare i polpacci sulle spalle dell’altro/a. In alternativa, la persona che sta sotto può sdraiarsi sulla schiena e sistemare un cuscino sotto le sue spalle, mentre chi sta sopra la solleva dal bacino e la penetra, tenendole sempre il corpo in sospensione.
Inoltre, è possibile ricorrere alla posizione del missionario per altre pratiche, come il sesso intercrurale. Si tratta di una tecnica che può essere eseguita facilmente sia da davanti che da dietro, in cui l’uomo strofina il proprio pene tra le cosce e sui genitali ben lubrificati – importante, perché la sensazione sia piacevole! – del/della partner.
La posizione del missionario in gravidanza
Ultimo ma non ultimo, rispondiamo a una domanda molto frequente: si può usare la posizione del missionario in gravidanza? Certo che sì, ma solo finché il tuo corpo – o quello della tua partner - lo consentono e finché la coppia si sente a proprio agio.
Si tratta in effetti di una posizione che può essere complicata in una gravidanza già avanzata, quando il pancione ha dimensioni non trascurabili. Inoltre, il missionario potrebbe non essere la scelta adatta per le donne che soffrono mal di schiena, o a cui dà fastidio la pressione esercitata dal/dalla partner sul proprio addome.
Esiste tuttavia una variante, al contempo hot e più semplice da realizzare quando si è incinta: stiamo parlando della posizione dell’aratro. In questo caso la donna incinta porta il bacino verso il bordo del letto – o perché no di un tavolo – e il o la partner le si posiziona accanto, in piedi o con le ginocchia lievemente piegate, e la penetra sorreggendola per le gambe.
Abbiamo quindi visto che la posizione del missionario nel kamasutra non solo consente alla coppia di creare un legame intenso durante un rapporto, ma può essere realizzata in maniere diverse e presenta delle varianti che vale la pena sperimentare. Ascolta il tuo corpo e quello del/della tuo/a partner e lasciati andare!
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