Per qualcuno il segreto sono i frutti di mare; per altri un corno di rinoceronte tritato; altri ancora contano sugli effetti della misteriosa “mosca spagnola” o su quelli della chimica. E poi ci sono i farmaci con ricetta, naturalmente – e quelli senza. Per non parlare dei profumi da seduzione… Stiamo parlando di sostanze afrodisiache, capaci cioè di aumentare l’eccitazione sessuale, prolungare il piacere, intensificarlo o perfino di rendere irresistibile una persona. Si tratta di rimedi noti da almeno 4.000 anni, che hanno causato eventi storici importanti.
C’è solo un problemino. È da altrettanto tempo che la gente si chiede: «funziona davvero?»
Autore: Ayzad
La ricerca infinita
La buona notizia è che non sei né la prima, né l’ultima persona che pensa di aver bisogno ogni tanto di un aiutino. In qualsiasi epoca e cultura, tanto i maschi quanto le femmine (ma più i maschi, ammettiamolo!) hanno sempre condiviso il desiderio di poter fare più sesso. O meglio. O più a lungo. I motivi più comuni sono la voglia di compiacere maggiormente il partner – che nella maggior parte dei casi in realtà è già abbondantemente soddisfattə delle prestazioni – o un certo senso di insicurezza.
Secondo uno studio del 2019, la paura di non essere all’altezza delle aspettative è diffusa in poco meno dell’80 per cento della popolazione mondiale. A parte essere un’assurdità matematica, capirai bene che in una situazione del genere l’idea di poter prendere una medicina magica e diventare di colpo cintura nera di sesso è particolarmente attraente.
È per questo che gli “afrodisiaci” si trovano nominati già al tempo degli antichi Egizi (che usavano un impiastro di miele, sterco di coccodrillo ed erbe spalmato sui genitali), degli Aztechi (scorpacciate di estratto di cacao), della Grecia classica (carciofi, zafferano e lenticchie rosse secche), dell’impero ottomano (secrezioni delle ghiandole anali degli alci) e così via… fino agli odierni siti tipo Cosmopolitan o Men’s Health, che ne scoprono uno nuovo ogni mese.
Ed è sempre per questo che il colosso farmaceutico Pfizer ha incassato 30 miliardi di dollari dalle vendite del vaccino per il COVID che ha letteralmente salvato il mondo, ma oltre il triplo da quelle del Viagra, che oltretutto negli ultimi anni ha perso una grossa fetta di mercato eppure rimane uno dei prodotti commerciali di maggior successo di tutti i tempi. È quindi inevitabile chiedersi quali siano gli afrodisiaci più efficaci.
La potenza dei simboli
Va detto che, prima o poi, quasi qualsiasi cibo e sostanza è stata etichettata come afrodisiaca. Ci sono però alcune caratteristiche che compaiono più spesso di altre.
La prima sono i genitali stessi di animali noti per la loro esuberanza sessuale. Conigli, quindi, ma anche testicoli di toro (negli Stati Uniti li chiamano “ostriche di montagna”), di stallone e di cinghiale. Molto gettonati anche i peni particolarmente grandi o “resistenti” – fino a inizio ‘900 era usanza anche in diverse regioni italiane far mangiare ai giovani figli maschi il fallo di un maiale, con l’idea che gli avrebbe magicamente infuso la capacità dell’animale di avere rapporti che possono durare ore.
La seconda categoria è composta da cibi dalla forma inequivocabile: cozze e ostriche, melanzane, fichi, asparagi e così via. Molto dipende anche da ciò che offre l’ambiente locale: in certe regioni della Cina vanno forte i cetrioli di mare, mentre in Macedonia i melograni pare siano un simbolo del seno femminile.
E se non c’è niente che assomigli a un emoji porno? Beh, basta trovare qualcosa che vagamente lo ricordi. Ed è pure un problema, come dimostra la storia dei rinoceronti bianchi pressoché estinti dai cacciatori che vendevano a carissimo prezzo i loro corni, delle zanne degli elefanti (anche quelle polverizzate per fare pozioni da sesso), di certi formichieri dal naso e la lingua lunghissimi, o roba ancora più strana. Per dire: a chi verrebbe mai in mente che un piccolissimo fungo parassita che cresce nella testa delle larve di una particolare razza di tarme tibetane possa avere effetti erotici? Eppure è bastata una forma vagamente allungata per scatenare la caccia al fungo magico. Perché l’altra caratteristica comune a qualsiasi rimedio irrazionale è la sua rarità: «se è prezioso,» va il ragionamento, «allora deve essere per forza speciale».
Poco importa che un bell’uovo di gallina dia più energie delle pinne dei cavallucci marini. E poi un po’ di logica c’è anche: chi si può permettere afrodisiaci costosi – fosse anche solo un vino particolarmente pregiato, il cui effetto disinibitore è dovuto allo stesso esatto alcool di una birra del discount – è un partner di maggior potere e valore, capace di eccitare davvero chi ha sogni da Cenerentola salvata dal principe (o dal Christian Grey di turno).
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Rimedi naturali
Se però tutto ciò che è stato elencato finora non ha alcun effetto concreto, la natura offre davvero qualche tonico meritevole. Vengono in mente i classici ginseng e guaranà, o la più efficace radice di maca. Il problema tuttavia è lo stesso di mille altri cibi indicati nei secoli come afrodisiaci, come per esempio il tè, il caffè, il pepe e così via: effettivamente tengono un po’ più svegli e arzilli rispetto a ingolfarsi di lasagne… ma il loro effetto è talmente minimo da risultare irrilevante. L’equivoco a volte deriva semplicemente dal fatto che, come avviene con certe spezie, mangiare alcune sostanze causa un piccolo aumento di pressione (vedi la liquirizia) che influenza anche i genitali, oppure un po’ di irritazione e bruciore all’uretra quando li si elimina, che può essere scambiata per insolito ardore.
Questo qui pro quo è la ragione del successo anche del più celebre afrodisiaco naturale, la mitica “mosca spagnola”, che veniva venduta fino al 1970 circa da truffatori di tutto il mondo in pillole o in gocce. Innanzitutto infatti le mosche non c’entrano, e neanche la Spagna: la sostanza veniva estratta dalle cantaridi, che sono una famiglia di coleotteri simili a scarafaggi diffusi in tutto il mondo. Ciò che faceva (oggi è vietato il commercio) era irritare le mucose genitali causando un po’ di prurito. Peccato che danneggiasse anche gravemente i reni, e assunta in dosi eccessive uccidesse addirittura: il marchese de Sade finì in galera proprio per avere ammazzato involontariamente in questo modo un paio di prostitute.
Soluzioni “scientifiche”
Noi tuttavia non viviamo più nell’oscurantismo: oggi c’è la scienza ad aiutarci. E infatti periodicamente i media sparano qualche notizia su una nuova sostanza sessualmente miracolosa, dagli effetti dimostrati in laboratorio. Può trattarsi di qualcosa di semplice come la cioccolata o la papaya, oppure di un po’ misterioso come i ferormoni usati in certi profumi che, in teoria dovrebbero attrarre i partner proprio come fanno i ferormoni degli animali selvatici. Quel che però viene sempre ignorato sono i dati esatti degli studi. Prova a controllare, e vedrai che effettivamente il cioccolato funziona benissimo… se ne mangi 15 kg al giorno. Stesso discorso per i ferormoni, che in effetti potrebbero essere percepiti anche da un essere umano. Basta procurarsene un’autobotte.
Ci sono poi prodotti che obiettivamente hanno effetti reali, ma si tratta di preparati medici che – proprio perché influiscono sull’organismo – possono essere venduti solo presentando una prescrizione firmata da un medico. È il caso dei vari Cialis, Viagra e compagnia bella, ma anche della visnadina, che usata correttamente attiva davvero la sensibilità genitale femminile e l’eccitazione generale. Come certe creme al testosterone, però, tali medicinali possono avere effetti collaterali pericolosi – è per questa ragione che conviene non fidarsi mai delle pubblicità online. Nella migliore delle ipotesi si prende un bidone; in certi casi però sono state trovate anche pastiglie che contenevano più di cinque volte la dose massima ritenuta sicura del principio attivo.
È tutto nella tua testa
Per concludere questa carrellata, è evidente che la fantasia di un risultato miracoloso sia di gran lunga più efficace delle vere proprietà dei presunti afrodisiaci. Per come stanno davvero le cose, il miglior modo per aumentare le proprie energie sessuali è quello più banale e risaputo di tutti: mangiare sano, dormire otto ore per notte e fare esercizio fisico.
Ciò nonostante, è anche vero che l’effetto placebo possa essere davvero potente. Ecco perché lo puoi sfruttare a tuo vantaggio in modo molto semplice (ma non con chi ha letto questo articolo). La prossima volta che vuoi accendere il tuo partner, prova a dargli un “preparato di erbe naturali” che “ti ha consigliato un’amica e funziona fin troppo”: ti basterà riempire d’acqua una boccetta col tappo a contagocce, e mettere tre gocce su una zolletta di zucchero – o direttamente sulla tua lingua prima di un bacio. Il trucco è solo restare seri e non rivelare mai il segreto: vedrai che dopo dieci minuti sentirà uno strano caldo, una eccitazione molto intensa, e…