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La tortura dei genitali maschili

Introduzione al CBT

Cari esploratori,
oggi vi parlo di una pratica che mi sta molto a cuore e che posso senza dubbio annotare in cima alla lista delle mie dinamiche preferite in ambito sadomaso.
Mi riferisco al cock and ball torture (CBT), ovvero a tutta quella vasta gamma di giochi, pratiche e manovre rivolte alla tortura erotica del pene e dei testicoli, eseguita in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Ogni volta che vi siete divertiti semplicemente a schiaffeggiare, graffiare, stringere e mordicchiare i testicoli o il pene del vostro partner consenziente, stavate facendo cbt.
Anche quando gli avete legato la base dei testicoli con l’elastico per i capelli, stavate facendo cbt.
Per non parlare di quella volta che avete pensato a un uso alternativo delle forchette da cucina o della cera calda delle candele (sperando non fosse cera d’api!).

Quando ci si riferisce alla tortura dei genitali maschili, la fantasia e la creatività regnano sovrane. E’ possibile spaziare dalle torture più semplici, come passare sopra l’asta del pene le sole unghie, applicare delle normali mollette da bucato sulla pelle dello scroto oppure legare la base dei genitali con le stesse calze autoreggenti che state indossando, fino all’utilizzo di inquietanti strumenti progettati e realizzati apposta per tale pratica.

L’uomo che ama ricevere la tortura dei genitali, non solo possiede una buona dose di masochismo, ma è altrettanto presente in lui una solida componente mentale.
Il sottomesso erotizza l’atto di consegnare la propria virilità nelle mani del dominante, trovando eccitante l’idea che quest’ultimo possa disporre dei suoi genitali come più gli aggrada, anche infliggendogli molto dolore.

Tortura dei genitali

La tortura dei genitali maschili

Pur comprendendo la grande curiosità e l’indiscusso fascino per le pratiche estreme, pratiche che in molti casi richiedono anche competenze in ambito medico e infermieristico, in questo primo articolo sul tema mi soffermerò principalmente sulla tortura dei genitali “esterni”. Lasciando per il momento da parte tutte quelle pratiche altamente tecniche, comprese nella grande famiglia del cbt, considerate più invasive e rischiose come sounding, ballbusting, needleplay, cateterismo, infusioni, inchiodatura, iniezioni saline e suture genitali.

La tortura dei genitali maschili

Personalmente, quando penso ad una sessione ideale di cbt, amo utilizzare gli strumenti realizzati ad hoc per la tortura genitale maschile. Aggiungere un tocco di tecnicismo aiuta ad entrare subito nel ruolo della sadica torturatrice per rendere il gioco psicologicamente più sostenuto e divertente.
A tal proposito, ho scelto per voi alcuni strumenti di base che fanno rabbrividire alla sola vista, ma se usati nel modo corretto e con buon senso garantiscono una sessione di cbt di alto livello e tanto doloroso piacere per il sottomesso.
Ovviamente le sensazioni e le preferenze varieranno in base ai gusti personali, alla propria capacità di erotizzare un determinato tipo di dolore e alla conformazione dei genitali.

  • Ball stretchers:

    sono solitamente spessi anelli di metallo, silicone, rubber o leather, di varie forme e dimensioni, che vengono posizionati alla base dello scroto forzando l’allungamento della pelle e il relativo abbassamento dei testicoli.

Quelli di metallo possono essere magnetici, fissati con viti e brugola. A volte sono muniti di simpatiche punte interne, hanno un peso variabile da 0,3 kg fino a 2 kg e permettono uno stretching di oltre 10 cm (il risultato dipenderà dal grado di lassità dello scroto).

La tortura dei genitali maschili
 
  • Humbler:

    una sorta di gogna per i testicoli, di metallo oppure di legno, che viene posizionata dietro le cosce alla base dei glutei. In questo modo il sottomesso sarà costretto a mantenere una posizione a quattro zampe per tutto il tempo poiché ogni tentativo di alzarsi causerebbe una dolorosa trazione.
  • Ball crusher:

    ce ne sono tantissimi, spesso realizzati artigianalmente, ma quello più suggestivo è un dispositivo formato da due tavole in plexiglass trasparente forate al centro e unite a libro. Viene utilizzato per comprimere i testicoli lentamente e con gradualità, ruotando un dado o una vite; il pene invece risulterà completamente esposto, indifeso e a disposizione.
  • Cock box:

    pedana robusta spesso realizzata in legno e forata al centro, sotto la quale viene disteso il sub che adagia i propri genitali sulla stessa isolandoli dal resto del corpo. I genitali sono esposti e totalmente alla mercé del dominante che, in piedi sulla pedana, si diverte a calpestarli (cock and ball trampling) a piedi nudi oppure con le scarpe.
  • Anello di Kali:

    un cockring in metallo di vari spessori e circonferenza, dotato di punte interne, posizionato alla base del pene non ancora in erezione.

Viene spesso utilizzato per rendere molto doloroso il tease and denial: con l’erezione l’anello di Kali inizierà lentamente a “mordere” l’asta del pene e le punte interne si faranno sentire sul serio. A questo punto si potrebbe persino tentare di farlo scorrere lungo l’asta ben lubrificata e sentire l’effetto che fa.

Consigli utili per limitare i rischi

La tortura dei genitali maschili

Il CBT è considerato una delle pratiche più ricercate e amate da parte dei sadomasochisti per la sua creatività e varietà di strumenti e tecniche, ma è anche una pratica estrema e comporta una serie di rischi notevoli se praticato con negligenza.

Limitare tali rischi è doveroso e consiglio a chi desidera sperimentare questa pratica di fare appello alla gradualità, di informarsi da chi è più esperto, di prestare la massima attenzione ad ogni cambiamento di colore e di temperatura dei genitali del sottomesso, di non trascurare le sensazioni di intorpidimento delle zone interessate.
La perdita di flusso sanguigno a causa di un’eccessiva tensione, legatura o trazione ai genitali è uno dei principali rischi e può comportare danni irreversibili al pene o ai testicoli. Benché rari i rischi di necrosi dei tessuti, trombosi, lacerazione dei corpi cavernosi e sterilità sono presenti e, per ridurli, è necessario seguire una serie di accorgimenti dettati soprattutto dal buon senso:

● Prima di usare qualsiasi tipo di strumento sui genitali assicuratevi che tutto sia adeguatamente pulito e disinfettato. E’ in genere buona regola stringere i genitali lentamente, prima con le mani, e chiedere se ci sono delle zone dolenti o se si soffre di varicocele. Consiglio di allentare una costrizione ogni 15/20 minuti e di domandare al sottomesso se sente dolore in zone diverse da quelle interessate ogni volta che cambiate tormento.

● Quando legate o allungate i testicoli, la temperatura è un segnale d’allarme ancora più importante del colore, che comunque non deve mai sfumare sul blu, i testicoli non devono diventare freddi. In caso d’infreddolimento della zona o di drastica alterazione del colore con sfumature dal viola scuro al blu, allentate o sciogliete del tutto la legatura permettendo al sangue di circolare.
Lo stesso vale anche per la temperatura troppo alta: se giocate con la cera calda e non volete causare ustioni sulla pelle consiglio prima di far colare qualche goccia all’interno del vostro polso e di scegliere candele in paraffina o soia con una bassa temperatura di fusione.

La tortura dei genitali maschili

● Siate graduali quando esercitate pressione, come nel caso del trampling genitale a pieno peso su una superficie rigida. Perdere l’equilibrio sulla cockbox è un classico, soprattutto se vi piace salirci sopra con i tacchi. Un calpestamento incauto e improvviso potrebbe far sanguinare dall’uretra o causare una lacerazione dei corpi cavernosi o la rottura dei testicoli.

● Legare i genitali con materiali artigianali come la pelle non conciata, corde di fibra di cocco e altre superfici ruvide potrebbero causare delle abrasioni da frizione. Gli strumenti che usate o i nodi devono sempre essere di facile rimozione, a tal proposito munitevi sempre di forbici di sicurezza.

● Se vi diverte apportare pesi sui testicoli abbiate l’accortezza di accompagnare il peso fino alla sua massima estensione. Evitate di colpire i testicoli già legati e tirati perché la rottura dei capillari con relativo ematoma è garantito e, in caso di soggetti predisposti, anche l’idrocele.

E con questa prima infarinatura sul cbt, auguro a tutti voi una creativa esplorazione nel bdsm un po’ più strong, tenendo bene a mente, soprattutto in questo caso, che rompere le palle è assolutamente vietato.

La tortura dei genitali maschili

Sull'autrice:

Gratia Plena è una dominatrice milanese, designer, performer e latex model.
Attiva da dieci anni nella scena BDSM italiana dopo aver spaziato in molti ambienti della sessualità insolita, aiuta le persone a vivere Esperienze uniche e speciali.

Visita il suo sito per saperne di più!

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