Bondage: lasciati travolgere dall'arte della legatura

Bondage: significato, origini e tecniche

Il bondage ti incuriosisce, ma non sai da dove cominciare? Scopriamo insieme in cosa consiste, da dove deriva e come funziona questa tecnica erotica! Partiamo da qualche elemento di contesto.

Questa pratica sadomasochista consiste nel legare il o la propria partner a scopo erotico o sessuale. Essa comprende l’uso di diversi oggetti: si può variare da manette, museruole, scotch, nastri, chi più ne ha più ne metta. In particolare, lo shibari, una tecnica di legatura che deriva dalla cultura giapponese, necessita l’uso di corde.

Bisogna infatti sapere che quest’arte ha origine in Giappone nel XV secolo e nasce come una tecnica di tortura per immobilizzare e far soffrire i nemici. Con il passare del tempo, si è trasformata in una pratica di sesso estremo, volta a combinare dolore e piacere.

Bondage in coppia o self bondage, chiunque voglia può sperimentarli!

In generale, il bondage – fatta eccezione per il self bondage, tecnica di autoerotismo - si pratica in due o più persone, di modo che alcune leghino e altre siano legate. Questa tecnica può essere apprezzata da chiunque, indipendentemente dal genere, dal tipo di corpo o dall’orientamento sessuale.

I ruoli vengono scelti a piacimento e a discrezione dei partner, e anch’essi sono slegati da qualsiasi fattore o stereotipo di genere: ad esempio, in una coppia eterosessuale, la donna non deve per forza essere sottomessa, ma può anche legare e quindi dominare il proprio partner.

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Il rispetto dei limiti altrui è fondamentale.

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Come ogni pratica sadomaso che si rispetti, il bondage implica infatti dinamiche di potere e di controllo tra chi vi partecipa. Perciò, in questo contesto è necessario potersi fidare e mettersi nelle mani dell’altro o dell’altra: il piacere sessuale deriva proprio dalla possibilità di dominare o farsi dominare.

Ricordiamo però che anche il rispetto dei limiti altrui è fondamentale: si tratta pur sempre di un rapporto consensuale e piacevole, che necessita quindi di una buona comunicazione. Inoltre, per lasciarsi andare del tutto e dare libero sfogo alle proprie fantasie, è essenziale sentirsi completamente al sicuro con il proprio partner.

Bondage: principi e tipologie

Ma quali sono i principi di quest’arte? L’essenza del bondage sta nell’opposizione tra chi domina, cioè chi lega, e chi è sottomesso, cioè chi viene legato. La dinamica instaurata crea dei rapporti di potere e di controllo, che generano piacere in entrambi i ruoli.

Chi domina trae piacere dal controllo e dall’oggettificazione del o della partner: chi copre questo ruolo, infatti, gode della completa sottomissione e fiducia altrui e ha potere decisionale sul piacere e sulla sofferenza altrui. D’altra parte, chi è dominato può abbandonarsi del tutto, lasciarsi trasportare, farsi toccare e osservare senza provare vergogna o timore.

Inoltre, il piacere legato a questa pratica – e in particolare allo shibari – sta nell’effettuare dei nodi ben precisi, in modo da premere su alcune arterie e privare parzialmente di ossigeno la persona dominata. È quindi essenziale mettere in pratica questa tecnica seguendo delle consegne precise, senza legare troppo stretto e quindi mettere in pericolo chi viene sottomesso.

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Esistono diversi tipi di pratiche legate al bondage, che possono essere più o meno estreme a seconda dei gusti e dell’esperienza delle persone.

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Quest’ultimo può, attraverso una safeword - una parola o un codice di sicurezza concordati dalla coppia – comunicare i propri limiti nel caso in cui il gioco erotico diventasse eccessivo e quindi sgradevole. Esistono in effetti diversi tipi di pratiche legate al bondage, che possono essere più o meno estreme a seconda dei gusti e dell’esperienza delle persone.

Soft bondage, un buon modo per cominciare

Se non hai mai praticato questa disciplina e hai voglia di provare, ti consigliamo di non affrettare le cose e procedere con calma. Visto che richiede un certo livello di esperienza e può essere pericolosa, è meglio cominciare con le pratiche più semplici e sicure – proprie del cosiddetto soft bondage.

Per esempio, perché non iniziare con un foulard da legare al telaio del proprio letto? O con un paio di manette? In questo caso opteresti per oggetti utilizzati piuttosto nel sesso BDSM, altrettanto piacevole ed erotico.

Bondage estremo, l’ideale per gli esperti della disciplina

Esistono anche pratiche di bondage estremo, più adatte a chi ha già esperienza e vuole sperimentare tecniche nuove e più spinte. Tra queste abbiamo la sospensione, che può essere totale o parziale, orizzontale o verticale, e consiste nel legare e appendere l’altra persona attraverso polsini, corde, pinze per i capezzoli o altri accessori specifici. Un’altra pratica estrema comporta l’utilizzo di oggetti come il vacuum bed, un grande sacchetto in lattice da cui si aspira tutta l’aria, costringendo la persona che si trova al suo interno a respirare attraverso una cannuccia.

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È inutile comprare tutta una serie di accessori che non si sanno utilizzare.

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Tuttavia, come ricorda l’esperta di pratiche kinky e mistress (dominatrice) professionista Hudsy Hawn, è inutile comprare tutta una serie di accessori che non si sanno utilizzare. Buttarsi a capofitto nel bondage senza aver seguito una formazione è estremamente pericoloso.

Perciò è importante scegliere dei libri sugli argomenti che ti interessano, trovare dei corsi per imparare le tecniche che più incuriosiscono te e il tuo o la tua partner, seguire dei video tutorial. Inoltre, è enormemente d’aiuto incontrare delle persone già esperte, che possano consigliarti e insegnarti. Una volta finita la preparazione, non ti resta che lasciarti andare!

Kit bondage: che cosa comprende?

Per poter variare le tecniche, puoi acquistare dei kit bondage preconfezionati, che contengono tutti gli strumenti “classici” associati al BDSM: dalle manette, ai collari, alle mascherine per bendare gli occhi, ai frustini. Si trovano anche ball gag, un tipo particolare di museruola, o ancora pinze per capezzoli o paddle, ossia palette create appositamente per lo spanking – la pratica che consiste nello sculacciare il o la partner.

Ciò che è fondamentale nel bondage – ricordiamolo – è la possibilità di legare la persona sottomessa. Per fare ciò si possono usare nastri, foulard, indumenti, scotch o, nel caso dello shibari, corde.

Le corde bondage, l’accessorio immancabile!

Facciamo ora un piccolo focus sullo shibari: questa pratica implica molte regole, tra cui l’uso imperativo delle corde bondage. Esse possono essere di diversi materiali, come canapa, juta, seta o cotone. Se ne trovano di diverse lunghezze, a seconda del loro impiego, e colori.

Questa disciplina vuole che i nodi siano realizzati in maniera precisa, ma soprattutto estetica: non per niente si parla di arte giapponese della legatura. Inoltre, l’accento viene messo sulle emozioni e sulla dimensione psicologica dell’atto, il che crea un legame intimo forte nella coppia.

L’outfit ideale: intimo bondage

Restando in tema di accessori, passiamo ora all’intimo bondage. Per rendere la tua esperienza kinky ancora più eccitante, ti suggeriamo di uscire dagli schemi e osare. Non optare per i completini intimi più “convenzionali”, procurati invece degli outfit un po’ più audaci.

Si può per esempio scegliere di indossare lingerie in vinile o pelle di colore nero, bodystocking – tutine aderenti che ricoprono torso, gambe e braccia -, corsetti formati da intrecci di cinghie, o ancora collari – a volte accompagnati da guinzaglio - con le borchie. Sbizzarrisciti ed esplora le tue fantasie più intime!