Romanzo a puntate OPERAZIONE VACCONA
OPERAZIONE VACCONA 1 puntata CON OCCHI NUOVI
Come ogni sera dopo cena al telefono col suo uomo, col quale in relazione ancora a distanza, le venne a suo modo un colpo di genio: Con naturale grazia e giocosità, passò dal raccontargli i fatti e le faccende ed i traguardi del giorno al presentargli quella sé di nota troiaggine. No non la solita Lucia, ma una creatura stupefacente che era nata in qualche modo attraverso anche il suo essere e di proprio autonomo respiro.
"Sai Amore" gli disse senza poter trattenere un ridere divertito ed eccitato "dove vivevo io ero famosa come La Vaccona".
Stavano insieme da pochi mesi, avvicinatisi sul più famoso dei social, lui che non scopava da anni e lei una furia del sesso, sempre in vena di rizzare i cazzi di tutti tanto che ormai più nemmeno se ne accorgeva di confidare cose tanto intime al primo che capitava. Ma Sergio tanto più che si erano innamorati, era stato scelto, non gli avrebbe dato un soldo bucato con quella sopraccigliata scura enorme e quelle borse sotto gli occhi, quel boccone da rana le labbra grosse; no decisamente il fato volle che potesse entrare in contatto e conoscenza con Sergio, lei che attirata dal fascino maschile e col cuore palpitante su aidoni anche molto giovani, non ci sarebbe stato aggancio di opportunità verso lui un essere abbastanza invisibile eppure... era lei che lo aveva avvicinato il cinghialotto, senza un perché sondabile solo il desiderio di tornare ad aprirsi al mondo e alla vita dopo una intensa e sofferta relazione con un uomo che non la voleva davvero, e che però aveva per un buon periodo molto apprezzato la sua carica sessuale leggibile come ninfomane.
Sergio non nascose fin da subito di essere felice, dell'amicizia nascente perché quello era agli inizi, avendone passate di tutte e col suo karma fantozziano l'uomo non teneva certo la filosofia del tutto mi è dovuto; nonostante la difficoltà a trovare da scopare, anche per una maggiore propensione a stare più nel suo con le cocenti delusioni da elaborare, non si era mai gettato come un disperato alla voglia di scopare buchi ma si mantenne tranquillo in accettazione di una vita non costellata di gioie. Restando comunque molto grato ad essa.
Da un mesetto avevano fatto l'amore, telefonicamente si intende, ma il sentimento reciproco era importante ormai.
Era bellissimo confidarsi con qualcuno di meritevole, questa volta, un cuore sensibile che insieme a lei restituì una lettura felice di una vicenda lontana, una storia ganza, straordinaria, epica!
Una storia che quella sera fu scritta per la prima volta davvero, un cerchio compiuto che prima Lucy non seppe inquadrare nella sua positività poiché erano altre fasi del suo cammino evolutivo. E all'epoca no, dell'ingenuità sempliciotta dei suoi 23 anni lo scandalo, l'onta senza fine tutto le parve tranne che una opportunità.
Quello di scandalo che lei chiamò per anni la malaffare, la questione. E di cui i più seppero per le voci che correvano. Una sorta di creatura leggendaria.
La Vaccona.
Le risate liberatorie avevano in realtà terreno spianato da Lucy che da tempo si era già riconciliata con quel trauma lontano. Lo scandalo che fece parlare tutti in ogni dove, e nascosto nell'omertà essendo che Lucia all'epoca non stava bene e la cura prescritta consisteva nell'assunzione di farmaci svariati, un mix fatale che lì insieme al bisogno di staccare la mente dai pensieri angosciati le fece intraprendere i primi comportamenti disinibiti: Era dolcissimo non pensare e di fatto, quelle voci attorno non erano frutto della sua mente per quanto tutt'attorno ottundeva con una eco ovattata, quegli apprezzamenti eccitati c'erano realmente e rappresentavano carezzevole compagnia amica.
Ora parlandone a Sergio, si andò a sancire il senso preziosissimo di tutta un'enorme assenza di senso e di umanità, di un qualche modo adulto di affrontare situazioni delicate andandoci semmai di tutto carrarmato e guerra; sì vittima di una pazzia collettiva fatta di morbose attenzioni, diffamazioni barriere bacchettone e tanta ossessione nei confronti di Lucy la patata bollente in tutte le valenze della definizione. Quella che pur se in totali pippe di colpa, ai fatti no non se se voleva stare proprio nell'ordine stabilito, l'ordine sociale!
"Mi chiamavano la Vacca hi hi hi"
Appena gli accennò in tal modo, Sergio fece silenzio per pochissimi secondi seguendo poi un sussulto, un sospirone, una sorta di WOW!! la sua eccitazione se già notevolmente accresciutasi in pochi minuti con lei al telefono, impenno' del tutto verticalmente verso il Fahrenheit. Proseguì a raccontargli, sempre più felice e in brodo di giuggiole.
"Siii... ti giuro. Ero La Vacca. Per tutti La Vacca. Quante ne ho combinate amore mio... ahahaha"
Il suo ridere ingovernabile aveva il tono divertito di una bimba che combina marachelle, misto all'amore già profondo che provava per il suo uomo, pertanto delicato e intenerito... forse anche nei confronti di Vaccona, quella giovane donna che appunto fu per tantissimi ma davvero tantissimi anni e di cui solo nel settembre 2018 realizzò quanto fantastica e meravigliosa benefattrice fosse stata. Quanto grande ad essere in barba a tutti, soprattutto in barba a Lucia non meno, per l'esattezza di lei una certa sé diciamo: Una Lucia all'epoca sempre molto preoccupata e giudiziosa che considerava con grandissima serietà i pareri della gente.
"Sai cosa facevo??" gli disse non potendo smettere di fremere, cercando di calmare la persistente risata dal tono delicato e felice.
" Erano trascorsi intanto molti anni dalla prima volta che fui Vacca, tesoro... avevo ormai sui 35 anni, io me ne andavo sempre in cameretta -verso il riposino pomeridiano come ti posso dire- chiudevo la porta e iniziavo il mio show. Chiudevo la finestra, calavo la persiana avvolgibile -non del tutto- accostavo le tendine - non del tutto- e lasciavo sapienti e maliziosi sottili spiragli sia a tenda che alla persiana di modo che riuscissero esternamente i porcelli vicini ad ammirarmi coi loro binocoli raffinati e potenti e poi... iniziava lo spettacolo!"
Il suo innamorato fu preso da un sussulto anche maggiore del precedente e lei capì pienamente che se lo stava segando con maggiore foga e passione a quelle sue ultime affermazioni, quei segreti a lui rivelati e concessi. Naturalmente frapponeva tra una narrazione e la successiva delle risatine eccitate, di una eccitazione profonda voglio dire: Era la gioia del rendersi conto lì stesso della magnificenza di Vaccona e di quanto tutto quel patimento straziante al confine con un tentativo di suicidio, potesse infine sbocciare con il fiore e la festa delle risate sue e del suo amato.
In verità come detto aveva già chiuso da un paio d'anni con un Sigillo questa storia dolorosa ma, condividere Vacca e renderle onore attraverso il ricordo di queste strepitose avventure consapevolmente non solo mostrò un percorso epico e sensato ma premiando con una Coppa la più preziosa in ultima istanza... dunque ben oltre un apprezzamento dei fatti. Sapeva già da tempo quanto anche quegli anni avessero portato ai progetti bellissimi dell'oggi e alla Lucy attuale insomma.
Continuò a raccontargli.
"Così, sai tesoro, facevo di solito, prima di spalancarmi tutta davanti a loro me ne stavo per un tempo di forse un'oretta ad eccitarmi, stuzzicandoli in ogni modo con le mie movenze sensuali e fuori dal mondo. Una persona assolutamente libera lì. Un'immensa porca, ti giuro un'immensa porca."
"Dio... siiii.... che Porca, Dio mio, continua ti prego"
"Facevo anche delle facce strane, senza dubbio buffe, ammiccando e protendendo al massimo quella tensione che correva. Mi sfilavo le mutandine e poi atteggiandomi sempre come una ben più che meritevole pornostar in qualche locale di gente ricca, accennavo a pedalare leggermente con le mie chilometriche gambe da cavalla e poi lasciavo volare al pavimento quegli slip gambati e alti in vita. Spesso dopo ciò iniziavo a bagnarmi seriamente e non potevo resistere dall'iniziare a infilare il medio nella passerina, passando la manina dietro e stesa sul fianco. Ai tempi mi procuravo piacere così, il clitoride lo scoprii tanto tempo dopo"
"Fantastica. Mmmm... cazzo..."
Il suo trottolo lo sentiva sempre più estasiato e in direzione del piacere più potente e forte che avesse potuto provare insieme a lei. Ogni momento con lui certo era unico e speciale, ma non lo aveva mai sentito così sovraeccitato... mentre proseguì a raccontargli nei dettagli Lucy gli immaginò sotto due enormi bombe piene di crema pronte a scoppiare da un momento all'altro invece di due semplici coglioni. Lo esaltava troppo l'insieme di narrazione, fantasia, condivisione di vita e sensazioni e scenari bollenti che gli stava esponendo. Non si era mai sentita tanto appagata, felice e in linea col suo essere.
"Ti prego continua amore"
"Bene, allora, accadeva anche, là nei segreti della mia stanza... quella stanza che tutto sapeva, che spingessi la cosa anche di più... che porca!!"
"mmm"
"Era anche accaduto di sbavarmi molto le mani, coprirle completamente di saliva e poi me la facevo colare sulle tette e passandola anche sulla pancia. Sai come venivano?"
"SCHERZI?? Non sai il tanto bene che hai fatto e a tanta gente! Quanto mi piaci quando sei così amore... Dio mio..." "e non è tutto amore mio" gli disse sempre tra risatine eccitate e soddisfatte. "Una volta mi misi a pecora... e sai, inarcai bene la schiena, culo bello sospeso in aria e faccia giù sul cuscino, beh loro si videro anche questa scena... Mamma mia tesoro mmm"
"sì?? uuuuh cazzo, sì"
Il suo amato era ormai fuori, stava impazzendo e da lì a poco sarebbe esploso, lo sentiva che ci stava la promessa di un orgasmo poderoso e sconvolgente entro pochi minuti perché non gli aveva mai sentito questa intensità infoiata.
"e così, sai, io raggiunsi l'orgasmo anche senza sfiorarmi... questi avranno visto la mia fica contrarsi e dilatarsi e stringersi siii" gli rivelò con un tono di voce ancora più porcello da pervertita quale era; tra risatine da lolita e fremiti indugiò particolarmente a pronunciare sulle parole orgasmo e fica in modo molto convincente... già solo per come disse i termini in modo lento, con la bocca a cuore alla O chiusa di orgasmo e con la lingua che indugiava al palato alla R, già solo graffiando il palato con la G e mugolando con la M quel suo maschio dovette fermare un secondo perché stava già venendo come uno stallone e comunque ormai ci stava arrivando assai bene. Pertanto il suo respiro si fece ulteriormente pesante e rotto fino a sbuffare e grugnire in modo forte.
"Amoreee... sto per venireee... aaah..."
"Uuuh ma che porcone mmm... e ti faccio godere mmm ti faccio sb, o, rrrr a, ree..."
"uh cazzo sì Dio P o grrrrugnnn... aaah... fzzz cazzooo PORCO DI OOO STO PER"
"uuuh stai per venire cicci e su fammela vedere questa sborrata slurpp"
"AAAAAAAAH!!!... UGH! ...EUGH!... UUH!... UGH!!... UUUGH!!" fece il suo innamorato proseguendo una quindicina di forti scatti pelvici da sollevargli parecchio la testa dal cuscino. Infine si coccolarono come se non ci fosse stato un domani si diedero baci e si salutarono e anche anche se telefonico pensò tra sé che Sergio aveva ragione che questo era perfettamente fare l'amore. Dopo bacini che faticavano a lasciarsi, lui crollò.
Lei, su procurò un forte orgasmo -le donne si sa hanno differenti tempi e modi- che giunse in breve tempo comunque, e pensò a come avesse narrato di quelle vicende in modo gioioso e strepitoso, ed era un modo anche assolutamente innovativo poiché esporre quelle cose aveva avuto fin lì un tono serio e persecutorio, arrabbiato; quelle sincere risate non volevano negare o sminuire alcunché di anni col cuore martoriato, quelle risate finali erano nel punto più lontano dall'ipocrisia, furono la risposta più bella all'accaduto. Non era in sostituzione, ma in bellissima aggiunta un lieto fine che mai avrebbe immaginato.
Si addormentò. Il giorno dopo seguì a fare porcate su Telegram e un po' qui e là, anche più fortemente essendosi ulteriormente liberata da quella esperienza traumatica di tanti anni prima tramite la sera precedente. E infatti, sentendosi più libera, al sicuro e disinibita una porcata del pomeriggio consistette nell'invio di caldi vocali accompagnati da selfie succulenti. Era una aspirazione la sua un atto di beneficenza: Far bagnare abbondantemente quanti più cavalli di pantaloni in giro, dimensione telematica facilmente più inclusa ma anche nel reale. Poté ritenersi soddisfatta delle sborrate che procurò ancora una volta lei, Vaccona, ovvero Lucy. Il suo intento era governativo, governava le erezioni di una moltitudine di uomini sempre più numerosa, una missione giacché intento d'amore per il mondo; un genocidio segreto portato avanti, ammazzarli di seghe tutti quanti e donare piaceri forti annientando l'ordine mondiale repressivo. Proprio quell'Ordine che aveva provato a tarparle le ali e da cui sentiva di poter liberare le persone attraverso l'esperienza che l'aveva segnata.
Intanto la lovestory procedeva meravigliosamente quand'ecco che ad un punto dovette affrontare l'inevitabile con lui, il quale sempre più innamorato: Sergio nutrì incertezze su Lucia, nel sentire un sentimento più profondo fu un passaggio inevitabile temere di poterla perdere, la prima volta l'occasione ci fu quando subentrò un Master in età col quale Lucy aveva candidamente giocato ad esplorare questa faccenda della dominazione maschile. I timori si fecero terribili e ingovernabili in Sergio, tenendolo agitato la notte e svuotando tanti pacchetti di sigarette: Non posso più sopportarlo quel coglione lo odio! rimuginava tra sé accendendosi una sigaretta dietro l'altra. Lucia si sorprese. Forse davvero quel master era un manipolatore malintenzionato?
Forse davvero non si stava accorgendo che ne era presa sempre più e che quegli indizi sparsi che lei non notava, per lui così accanto significavano proprio il pericolo che gli e la rubasse sotto gli occhi??
Lucy lo rassicurò.
La libertà poteva essere perseguita ancora? la libertà che lei tanto sapeva era ancora fattibile o doveva tenere conto di una storia d'amore ?
Insomma Vaccona, che non era solo emblema di libertà sessuale ma soprattutto di spudorata condivisione del suo cuore nudo, avrebbe potuto proseguire a restare lei?
Le era importante alla fine, Vaccona.
Le mancava confidargli le avventure di quella meravigliosa zoccola senza limiti e di cui le era parso il suo uomo fosse felice ed esaltato. Lui andò a letto presto le telefonate si erano intiepidite.
Pensò che erano state sere bellissime quelle in aveva procurato piacere a entrambi narrando di quando Vaccona iniziò a essere le prime volte nel lontano passato, quel 2004 che come una Grande Folgore di Tempesta incise profondamente e per sempre un grande Prima e un grande Dopo. Vaccona doveva andare avanti con tutta la serenità e pulita. Sì, Vacca doveva assolutamente andare avanti senza sindacarne e fissarsi ai tratti di un divenire che scorreva, la vita.
Ricordava, con spirito nuovo.
S'era d'estate.
In TV davano le Olimpiadi e Lucy tutta intenta a disegnare con un'ispirazione decisamente maggiore di prima, anche per il corso di fumetto che frequentava da molti mesi e che la stava sempre più motivando a diventare una famosa mangaka. I suoi soggetti però stavano sempre più cambiando, assumevano atteggiamenti nuovi e particolari... si stavano sempre più sessualizzando.
Non aveva mai avvertito in precedenza una tal curiosità al sesso, quel modo sempre più morboso ma al tempo stesso piena di incanto e stupore. Non poteva immaginare che da questo interesse sarebbe stata condotta negli Inferi di sofferenza più forte, come nemmeno poteva sapere una volta attraversate le condanne sociali, di poter emergere e ritrovare proprio quello stesso Eden. Aveva la verità, prima innocente, poi consapevole:Teneva la verità di lei, persino in quei suoi 24 anni,
proseguendo candidamente a disegnare quelle creature sempre più erotiche.
(continua...)