Credo che negli ultimi decenni pure in Italia, in materia di libertà ed educazione sessuale, ci siano stati molti progressi. Cose che un tempo si facevano senza poterle mai dire in pubblico, come i rapporti omosessuali, ora sono considerati qualcosa più o meno accettato e si ammettono apertamente senza imbarazzi, il ché è positivo per la diffusione di idee più liberali in materia.
Ma direi anche che la vita sessuale di buona parte degli italiani sia ancora piena di molti tabù. Da noi per molti versi siamo ancora "a quel punto" per molti di coloro che credono al cattolicesimo, che ci sono ancora proprio perché la chiesa, come altre sette non solo cristiane, cerca di controllare la sessualità degli adepti per diffondersi il più possibile.
La chiesa infatti pretende che i suoi membri facciano sesso solo per procreare (in una stabile coppia etero e sposata, ovviamente), perché facciano più figli possibile, così che questi, indottrinati dai genitori a essere a loro volta dei cattolici più o meno rigidi, possano contribuire alla diffusione della setta. Per secoli cristianesimo e islam si sono diffusi così, oltre che con coercizioni e stragi sanguinarie ai danni delle altre fedi.
Oggi però questa strategia non funziona più molto, almeno tra gli strati piú istruiti della popolazione, che anche quando continuano a considerarsi cattolici, non seguono più tutte le indicazioni della chiesa, almeno in materia sessuale. Moltissimi cattolici si masturbano, fanno sesso prematrimoniale e usano metodi contraccettivi seri, anche per fare meno figli, nonostante la loro chiesa proibisca del tutto tali sani comportamenti.
Nonostante ciò, ho conosciuto abbastanza italiani ingenuamente cattolici, a partire dalla mia stessa famiglia, da sapere che, perché le cose cambino in modo drastico anche da noi, ci vorrà un ampio ricambio generazionale. E in ciò sarà fondamentale, direi, la possibilità delle nuove generazioni di confrontarsi con le realtà di altri paesi grazie a Internet (benché Internet contribuisca a diffondere anche i fanatismi più bigotti).
L'educazione ricevuta dalla mia famiglia (cattolica) sul sesso fu zero, una totale rimozione dell'argomento, per fortuna priva di demonizzazioni. I soli consigli confusi ricevuti da mia madre, furono che il sesso era una cosa sacra che genera la vita (ma né lei, né tantomeno mio padre, mi dissero mai come funzionasse) e, mentre crescevo, un vago invito a masturbarmi, che però non potevo capire, dato che non mi avevano mai spiegato nulla e continuavano a non farlo.
Come cattolici, i miei genitori non erano tra i peggiori. Non negavano i bisogni sessuali. Erano solo troppo imbarazzati e impreparati per spiegarli ai figli. E quindi anche alquanto incoscienti e irresponsabili. È che nella loro limitatezza culturale concepivano solo la monogamia consacrata pretesa dalla chiesa
Così nell'adolescenza, quando la natura fece il suo corso, dovetti capire tutto da solo, tra coetanei che ne sapevano molto più di me.