Contesti culturali e sesso

*******fun Donna
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Contesti culturali e sesso
Spesso capita di sentire discorsi relativi alla sessuofobia, soprattutto in Italia, legati al Vaticano.
Giustifichiamo molto il rifiuto del sesso, la vergogna che ne segue e molti comportanti, citando la chiesa cattolica, ovviamente molto presente nello stato italiano, attraverso la religione cattolica.
In realtà in molte religioni è un tema toccato, quello del sesso.

Per sesso non intendo solo il sesso penetrativo, ma tutto ciò che ne segue.

  • Secondo voi siamo ancora a questo punto?
  • La religione cattolica, nonostante ci sia sempre meno gioventù in chiesa, è ancora molto pressante su questo argomento?
  • Che tipo di impostazione avete avuto dalla vostra famiglia circa il sesso? Era in qualche modo correlato alla chiesa cattolica (Gesù non vuole e simili)?


Lo so, è un tema molto strano e insolito, ma sono molto curiosa perché di recente ne ho parlato con miei studenti tedeschi e portoghesi e ogni circostanza era un po' a se e in effetti dettata da una cultura molto specifica.
*********ntom Uomo
923 Post
Credo che negli ultimi decenni pure in Italia, in materia di libertà ed educazione sessuale, ci siano stati molti progressi. Cose che un tempo si facevano senza poterle mai dire in pubblico, come i rapporti omosessuali, ora sono considerati qualcosa più o meno accettato e si ammettono apertamente senza imbarazzi, il ché è positivo per la diffusione di idee più liberali in materia.

Ma direi anche che la vita sessuale di buona parte degli italiani sia ancora piena di molti tabù. Da noi per molti versi siamo ancora "a quel punto" per molti di coloro che credono al cattolicesimo, che ci sono ancora proprio perché la chiesa, come altre sette non solo cristiane, cerca di controllare la sessualità degli adepti per diffondersi il più possibile.

La chiesa infatti pretende che i suoi membri facciano sesso solo per procreare (in una stabile coppia etero e sposata, ovviamente), perché facciano più figli possibile, così che questi, indottrinati dai genitori a essere a loro volta dei cattolici più o meno rigidi, possano contribuire alla diffusione della setta. Per secoli cristianesimo e islam si sono diffusi così, oltre che con coercizioni e stragi sanguinarie ai danni delle altre fedi.

Oggi però questa strategia non funziona più molto, almeno tra gli strati piú istruiti della popolazione, che anche quando continuano a considerarsi cattolici, non seguono più tutte le indicazioni della chiesa, almeno in materia sessuale. Moltissimi cattolici si masturbano, fanno sesso prematrimoniale e usano metodi contraccettivi seri, anche per fare meno figli, nonostante la loro chiesa proibisca del tutto tali sani comportamenti.

Nonostante ciò, ho conosciuto abbastanza italiani ingenuamente cattolici, a partire dalla mia stessa famiglia, da sapere che, perché le cose cambino in modo drastico anche da noi, ci vorrà un ampio ricambio generazionale. E in ciò sarà fondamentale, direi, la possibilità delle nuove generazioni di confrontarsi con le realtà di altri paesi grazie a Internet (benché Internet contribuisca a diffondere anche i fanatismi più bigotti).

L'educazione ricevuta dalla mia famiglia (cattolica) sul sesso fu zero, una totale rimozione dell'argomento, per fortuna priva di demonizzazioni. I soli consigli confusi ricevuti da mia madre, furono che il sesso era una cosa sacra che genera la vita (ma né lei, né tantomeno mio padre, mi dissero mai come funzionasse) e, mentre crescevo, un vago invito a masturbarmi, che però non potevo capire, dato che non mi avevano mai spiegato nulla e continuavano a non farlo.

Come cattolici, i miei genitori non erano tra i peggiori. Non negavano i bisogni sessuali. Erano solo troppo imbarazzati e impreparati per spiegarli ai figli. E quindi anche alquanto incoscienti e irresponsabili. È che nella loro limitatezza culturale concepivano solo la monogamia consacrata pretesa dalla chiesa
Così nell'adolescenza, quando la natura fece il suo corso, dovetti capire tutto da solo, tra coetanei che ne sapevano molto più di me.
*******ura Uomo
202 Post
Secondo me più che la religione in senso stretto, che può influire di più a livello di politiche governative o per chi frequenta la chiesa, conta il giudizio comune. Avere una sessualità libera o esuberante porta a essere giudicati dalle persone che abbiano attorno e che spesso, almeno pubblicamente, possono mostrarsi più tradizionaliste. Quindi parlerei di conformismo, di cui la Chiesa al limite può essere una giustificazione.
******ka3 Donna
32 Post
Questo argomento mi riguarda molto da vicino, perché io stessa sono cresciuta con un educazione fortemente cattolica e sessuofobica. Penso che la sessuofobia sia purtroppo diventata parte integrante della nostra cultura e in questo la chiesa cattolica ha sicuramente influito molto.
Io conosco anche persone che, pur non professandosi cattoliche, sono comunque molto ignoranti sulla sessualità. Queste persone che conosco sono soprattutto ragazze (perché ancora oggi in Italia nel 2022, troppe ragazze ragionano seguendo lo schema patriarcale secondo cui se una donna ha una vita sessuale attiva, allora è una troia e quindi il suo valore in quanto donna viene messo in discussione).
Allo stesso tempo, conosco una minoranza di persone che, pur essendo più aperte e "acculturate", sono anche estremamente riservate a riguardo. Lo sono soprattutto perché rischierebbero di compromettere la loro vita sociale, famigliare e professionale. Perché, in qualche modo, rischierebbero di rovinarsi la reputazione (che poi mi sono sempre chiesta perché una cosa normale che fa parte di ogni essere vivente dovrebbe rovinare la reputazione!).
Con la mia famiglia non ho mai parlato di sessualità, se non quando si è trattato di visite gineconogiche o contraccezione. Per quanto riguarda invece l'educazione affettiva, mi è stato sempre insegnato che, in quanto donna, dovevo "farmi desiderare" e che, se non l'avessi fatto, avrei dato l'idea di essere facile e quindi di valere poco.
Inoltre, sia io sia mia sorella siamo andate agli scout per anni. Trattandosi di scout cattolici, non abbiamo ovviamente mai parlato di sessualità.
Pertanto, date tutte queste situazioni, ho vissuto di luoghi comuni sbagliati per tanti anni (ad esempio, ero convinta che si potesse vivere senza fare sesso oppure che il sesso fosse una trasgressione come alcol, droghe o fumo). Successivamente, a partire dai 18 anni, ho scoperto la sfera sessuale praticamente da autodidatta, attraverso i vari partner che ho avuto e, recentemente, anche leggendo libri e documentandomi. Con la maggiore età, sono diventata atea, ho smesso di andare agli scout e ho cominciato a conoscermi da quel punto di vista. Ancora oggi, all'alba dei 24 anni, sto imparando cose che purtroppo non mi sono mai state insegnate. Vedo che purtroppo ci sono molti miei coetanei (e persone anche più grandi) che non sanno nemmeno cosa siano le zone erogene e questo mi mette molta tristezza.
******ova Uomo
714 Post
Sicuramente il retaggio cattolico , anche ha minor peso nella realta' odierna , e' ancora moto fortr e radicato nella mentalita' perbenista. Anzi FALSA PERBENISTA!
Personalmente ritengo che tutto quello che viene fatto tra persone adulte e consenzienti sia lecito , anche se non apprezzo tutto e comunque.
Ho sempre combattuto con chi dice che la moglie e' sacra e che quindi , con lei , non si possono fare le porcate. BLEAH...se non giochi di gusto con la tua compagna non hai capito nulla. Poi questo non toglie di poter giocare " anche " con altre *zwinker*
Opinione personale
*******fun Donna
956 Post
Creatore argomento 
In generale per quanto al chiesa possa non influire direttamente, fa in parte il suo gioco e la sua parte appunto.
Una famiglia può anche non essere praticante e super fedele, ma il contesto culturale è quello.
Ovviamente la chiesa ha creato la famiglia anche sulla base dell'economia, e in generale il concetto di famiglia è un concetto che nasce anche per questioni economiche. Una famiglia è un nucleo che cresce e si sviluppa, che diventa parte di una società ecc. La chiesa aveva ed ha tutto l'interesse socio economici in questo.
Poi per il resto facciamo tutto da soli, nel senso che dopo la base della chiesa siamo noi stessi a limitarci.

Anche io penso che le cose stanno cambiando, sempre meno gente è cristallizzata nella religione, ma sicuramente il processo è molto molto lungo.
*******ura Uomo
202 Post
@*******fun però io ho l'impressione che certi luoghi comuni e certo atteggiamento conservatore prescindano dalla chiesa, anche se ovviamente questa spinge in quella direzione. Voglio dire, una donna che ha diverse situazioni aperte viene vista dalla pubblica opinione come una tr***. Un uomo conservatore non accetterebbe mai che la propria compagna abbia fantasie fuori dalla coppia o che possa desiderare cose fuori dall'ordinario. Così come chi ha desideri verso il proprio sesso può venir facilmente ghettizzato, specie se uomo. Sono atteggiamenti conformi alla religione, ma c'è qualcosa in più secondo me. La paura di essere giudicati, di non essere considerati un "vero" uomo o una "vera" donna o comunque non una persona seria. Credo che il conformismo sia un'attitudine più profonda.
Mi viene in mente a riguardo lo sguardo di Pasolini sulla famiglia borghese, ad esempio in Teorema.
*******fun Donna
956 Post
Creatore argomento 
@*******ura certamente non tutto è dettato dalla chiesa, non direttamente per altro. Dall'altro lato non possiamo nemmeno dire che invece non abbia influito.
Ad esempio, parlando con altre educatrici sessuali, molte volte a scuola non sono solo i prof a limitare i contenuti, ma la religione della scuola, vedi le scuole ebraiche.
Anche le scuole cattoliche limitano i contenuti sull'educazione sessuale.
Magari sono cose che chi non è dentro le istituzioni non sa, però non possiamo non essere consapevoli che è soprattutto tra elementari e medie (anche superiori ovvio) che si forma la nostra sessualità più "attiva" a livello ormonale.
*******ura Uomo
202 Post
@*******fun concordo, volevo solo dire che non considero la chiesa l'unico responsabile. Alla fine è così ovunque. Anche in paesi con tutt'altra cultura come la Cina o il Giappone, dove la chiesa cattolica non ha un'influenza rilevante.
Resta un fatto ineludibile che la sua presenza sia un freno per un modo di vivere la sessualità più aperto.
******ka3 Donna
32 Post
@*******ura hai proprio ragione su tutto.
Sul fatto del conformismo, c'è da riconoscere che quest'ultimo è una delle ragioni per cui facciamo fatica a parlare della sessualità. Mi spiego meglio: l'essere umano è un animale sociale e quindi ha bisogno di stare in branco per la sua sopravvivenza. Se però il branco stabilisce determinate regole, anche se al singolo non piacciono, quest'ultimo si deve adattare per sopravvivere. Pertanto, quella minoranza di persone aperte dal punto di vista sessuale (come me) rimane estremamente riservata su questo tema, perché sanno quali potrebbero essere le potenziali conseguenze. Poi c'è da dire che bisogna valutare anche il contesto. Io, ad esempio, ho fatto un Erasmus in Olanda e ho notato che i miei compagni di università olandesi parlavano tra di loro della loro vita sessuale come se niente fosse (il che è giusto così, perché d'altronde è qualcosa che fa parte di ogni essere vivente!)
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