Sex work: cosa ne pensate?

Sex work: cosa ne pensate?
La pandemia ha portato dei cambiamenti, ce ne siamo accorti tutti.
Grandi, piccoli, medi: non importa. Ovviamente noi di JOYclub ci focalizziamo sull'ambito della sessualità e per questo vi proponiamo oggi la tematica del sex work, che negli ultimi mesi ha avuto un boom non indifferente.

La sexinfluencer Tei Gi ha espresso le sue opinioni a riguardo in questo articolo Sex work - Come viene percepito?

Ma ora voglio sapere: voi cosa ne pensate?
Sicuramente a molti e molte, ognuno per motivi diversi, piace far uso di contenuti sessuali. Ma quali sono in vostri pensieri in merito alle persone che li producono? Pensate che il loro sia un lavoro come tutti gli altri? Vi fate influenzare negativamente dall'ambito in cui operano? Un uomo che fa queste cose viene rispttato maggiormente rispetto a una donna?

Chiaramente queste sono tutte provocazioni, ma penso sia bello e soprattutto giusto sentire anche le vostre voci in quanto membri di una community erotica *herz*
*******nman Uomo
132 Post
Io non ho nessun pregiudizio e li considero lavori come altri a patto che vengano tassati al pari degli altri lavori che si possono considerare simili.
Dal mio punto di vista non faccio differenziazione tra uomo o donna che sia impegnato/a come sex worker.
Inziando con delle "ovvieta'" ,ritengo che lavorare nel campo del sesso sia una professione rischiosa e delicata perche'si va' a toccare meccanismi intimi.
No, non e' un alvoro come altri anche se va' rispettato coem gli altri anche se ...
Distiguerei bene da chi si propone con leggerezza da chi si imepgna ed offre servizi e prestazioni piu' "pesanti".
I problemi, semmai avvengono nel gestire ed offrire qualita' consapevole e capire che non si piuo' "industrializzare" e banalizzare certe cose vendendole come se fossimo al sueprmercato.
Accetto il sex-working ma non accetto la sistematica deumanizzazione dello stesso.

Culturalemnte abbiamo un problema di accettazione perche ancora il sesso o la semplice "scopata" viene vista come atto strettamente intimo e non, come ritiene uan parte della popolazione, un atto fisico che puo' avere un signifcato ulteriore.

... italianando ... (off-topic, scusate)
Sono in linea con cio' che la legge italiana attuale recita cioe' fare ma senza organizzazione inudstrializzata.
In Italia sip uo' ma ... non c'e' un inquadramento fiscale e normativo per la gestione della professione, ed e' per questo che "non pagano le tasse" : perche non posso essere fiscalemnte e sanitariamente in regola.
Una ipocrisia di stato.
AH, quando sbandiaerano la mena sulle "case chiuse" si dimenticano che tali aziande non tolgono il marcio della cosa ed e' solo un modo per creare figure che lucrano e sfruttano piu' facilemente il lavoro di altri.
Cosa non automatica, certamente.
*******ura Uomo
202 Post
Anche se è un ambito sensibile e che, chi più chi meno, releghiamo alla dimensione dell'intimità, penso che sia un settore che ha tutta la dignità di esistere.
Tutti cerchiamo spunti, svago e informazioni in ambito sessuale perché è uno degli aspetti della vita.
Forse il limite o meglio la linea di faglia è fino a che punto è interessante pagare per un servizio sessuale. La cosa più bella è condividere i momenti intimi con persone con cui abbiamo affinità e obiettivi comuni. Interagire con una persona che ci offre qualcosa come professionista può togliere un po' di magia a un'esperienza ma forse può anche dare altro. Alla fine anche guardando un porno si usufruisce del lavoro di professionisti, oppure se si vuole iniziare un percorso in ambiti più estremi, come può esserlo il BDSM, forse può essere preziosa l'esperienza di qualcuno.
In linea di massima le combinazioni sono infinite ed è un universo che coinvolge tutti a vario modo. Il punto fermo è non giudicare moralmente le scelte degli altri se sono fatte tra persone libere, adulte e consenzienti.
@*******ura (come spunto)
Nell'ambito non siamo qui solo a discutere della esistenza di un certo settore ma nache dei "paletti" che andrebbero inevitabilemtne messi per vari motivi e su piu' fronti, non solo per "alte" qeusitoni morali ma per gestire "banalita'" pratiche.
Cio' e' oltre in parte ai prerequisiti "ovvi" di consapevolezza adulta prevista dalle parti.

Qualsiasi sia il lavoro nello specifico, perche dovrei usare il sesso per guadagnare (se non e' una passione) ?


Ma io, del resto, sono un "pirla" e per me gia' gli ammiccamenti o le battutine per vendere qualcosa che non e' strettametne sessuale mi rendono il prodotto indigesto.
*******fun Donna
956 Post
@****ere e @*******nman in Italia in realtà ò inquadrata fiscalmente. Il codice ateco è il 96.09.09. Per cui non solo è legale, ma è anche riconosciuto fiscalmente.
Il problema più grosso è che sono poche le persone che lo sanno, sono molo le persone che fanno finta di non saperlo, sono moltissime le persone che invece vengono sfruttate.

Io sono favorevole al sex working, lo ritengo un lavoro come tutti gli altri.
Ricordiamoci che ha tante sfumature che vanno dalla prostituzione one to one, quindi dalla situazione in strada, appartamenti e simili, a chi fa cam, video, divulgazione ecc. è un termine mooooolto ampio.
Secondo me il più rischioso è il one to one, non solo per il possibile sfruttamento che, ahimè, in Italia (e non solo) ne segue, ma anche perchè non è ben strutturato e sostenuto dallo stato. Non c'è la minima assistenza, o per lo meno, c'è ma è tutta gestita da associazioni no profit per lo più.
è un lavoro che non richiede solo il divertimento, ma anche tanta tanta testa perchè ricordiamoci che comunque è un lavoro con cui ci si interfaccia con degli esseri umani.

Personalmente mi spiace che ancora in Italia ci sia un grande stigma, che consegue tantissime cose poco gradevoli. Ma sono molto positiva perchè finalmente è un tema che spesso viene portato alla luce.
scusate la MIA ignoranza, ma vorrei "affondare il coltello" (no, non lo approvo come pratica sessuale *ggg* )
Citazione di *******fun:
@****ere e @*******nman in Italia in realtà ò inquadrata fiscalmente. Il codice ateco è il 96.09.09. Per cui non solo è legale, ma è anche riconosciuto fiscalmente.
Be'. il 96.09.09 e', in effetti un po' vago ma, se io vado ad aprirmi una partita IVA per "prostituzione"(gisuto per esser chiari) me la danno ?
L'attivita' non ha un regolamento saniitario o altri regolamenti per la "corretta" fornitura ?
E con la pensione, come sarei messo a oneri contributivi ?
*******fun Donna
956 Post
Quello che tu intendi "per prostituzione" viene inteso proprio con il codice ateco 96.09.09., per cui sì te la danno!

L'attività non so se ha esplicitamente dei regolamenti sanitari purtroppo.
Riguardo a pensione e contributi, una volta che apri la partita iva fai tutto come per ogni partita iva.

Il problema più grosso è che in Italia non ci sono professionisti specializzati, intendo ad esempio commercialisti, che sanno dare una mano a chi vuole intraprendere questa strada.
Ad oggi esistono solo piccole associazioni che lottano per avere più chiarezza.
(ok, poi smetto)
@*******fun del resto non essendoci possibilita' oltre la libera professione del singolo o forme cooperative, non girano grandi concentrazioni legali di soldi ma purtroppo, anche a causa di fattori culturali, non esiste una sana azione lobbystica che cotribuisca alla visione corretta del fenomeno.
E' una "patata bollente" per molta politica che ritien ancora molto elettorato "non in grado" di capire.
...
scusate il peso eh ...
*******oe00 Donna
16 Post
Parlo da sex worker per un periodo.
La verità è che il sex work è una possibilità "facile e veloce", soprattutto online, ma anche molto fruttuosa. Io un giorno giravo online, ho letto l'esperienza di una cam girl, avevo bisogno di soldi e ho deciso di buttarmi, avendo solo un telefono e un pc.
Ha funzionato parecchio bene. Purtroppo ho capito che l'interazione richiesta dal camming non fa per me e ho smesso, come ogni lavoro ha i suoi lati negativi e io non li ho accettati, ma non mi pento assolutamente di averci provato per un po'.
Io ho fatto tutto tramite un sito che si occupava di tutto il lato legale e finanziario, quindi di quello non so abbastanza per poterne parlare, purtroppo, ma mi piacerebbe informarmi di più.
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