Argomentone. Penso che ognuno potrebbe raccontare tantissimo su come ricerca il piacere con se stesso.
A parte la scoperta del piacere sessuale iniziata con sfregamenti nel letto arrivando via via a un contatto più mirato e consapevole.
Adoro in generale i massaggi e la condizione di relax che producono, in generale cerco una condizione di piacere più che un risultato rapido e intenso, per il quale la masturbazione tradizionale trovo sia il metodo più efficace.
Ma quando voglio dedicare del tempo a me stesso preferisco toccarmi in altri modi.
La parte più sensibile da stimolare è la zona attorno al glande, nello specifico il frenulo e il prepuzio. Sono punti molto delicati ma se lubrificati possono essere stimolati in modo energico dando sensazioni molto forti.
Per il resto adoro toccarmi in modi non convenzionali, in modo da sentire un piacere più morbido e dilatato.
Una cosa che mi eccita moltissimo e la costrizione dei genitali, tenerli legati stretti, la loro manipolazione, percepirne la fragilità lo trovo elettrizzante.
Quando voglio rilassarmi tendo a toccarmi in modo insolito. Ovviamente ogni corpo è diverso e offre possibilità e sfumature differenti. Non avendo dimensioni esagerate, quando è rilassato riesco a farlo rientrare massaggiandolo con un movimento molto simile alla masturbazione femminile. Direi che è il modo di toccarmi che trovo più rilassante, che può arrivare volendo fino all'orgasmo.
Mentre recentemente sto iniziando a interessarmi alla stimolazione prostatica.
In sintesi tratto il mio corpo e il mio sesso come un insieme di ricettori di stimoli. Un corpo è sensibilità e di certo non vivo il mio come esaltazione della virilità maschile, che considero solo una delle mie possibiltà sessuali. Mi piace sentirmi quando sono eccitato, ma anche quando sono stanco e meno reattivo. Sentire dove il mio corpo arriva e dove non arriva.
Ci sono tantissimi modi per giocare con se stessi e conoscersi vuol dire anche saper offrire il proprio corpo in modo più aperto e creativo quando si è in due.