Credo che il vissuto passato di ciascuno abbia importanza, molta a volte, ma ad un livello personale.
Non sento la necessità di condividerlo con la mia partner se non è lei a chiederlo e a mia volta preferisco non fare domande a meno che sia lei a volerne parlare.
Da un lato contano le esperienze o le non esperienze che si sono vissute e dall'altro sono importanti, forse anche di più, le reazioni a quelle esperienze, come le abbiamo "metabolizzate" e quanto possono condizionarci nel bene e nel male. Chi ha vissuto rifiuti o ha avuto esperienze in cui non si è sentito a proprio agio rischia di essere diffidente o avere difficoltà ad avere fiducia in un nuovo partner.
Con la mia attuale compagna soprattutto all'inizio, ha avuto peso il fatto di non essersi sentita accettata, se non rifiutata, in passato a causa della sua particolare condizione fisica. Non so quanto questo dipendesse da esperienze di rifiuto effettivamente vissute o dal suo modo di vivere le relazioni, ma questo non fa differenza in pratica. All'inizio non è stato facile superare la sua paura di non piacermi, di mostrarsi nuda. Poi abbiamo superato la cosa ed ora tra di noi funziona bene a letto, ma c'è voluto un po' di tempo.
Da parte mia non mi trovo a mio agio a parlare con la mia partner del mio passato, di quando mi sentivo insicuro e non accettato a causa soprattutto del mio carattere e il fatto di ricercare rapporti occasionali era diventata quasi una dipendenza. Il numero di esperienze avute soprattutto come sfogo, come esigenza fisica, non credo che mi abbiano arricchito quanto una relazione più "stabile" in cui in effetti c'è il tempo di conoscersi anche fisicamente e sperimentare in un contesto in cui mi sento più a mio agio, con più calma e con qualcuno più interessato a farlo