Cazzo grosso = sesso migliore?
Quanto conta per voi la grandezza, la larghezza e la forma del pene durante il sesso? Che ruolo ha per voi?
Non so cosa aggiungere a quanto è già stato scritto perché, anche in questo caso, probabilmente sono molto più interessanti e attendibili le risposte femminili.
Ognuno, per vari motivi, si è fatto un'idea a riguardo in base alla propria esperienza e al proprio modo di vivere la sessualità e credo che il più sia già stato detto.
Visto però che la domanda è personale, provo comunque a dare il mio centesimo di contributo alla discussione cercando di ricordare come ho affrontato da un punto di vista maschile nel corso degli anni l'argomento e, perché no, come entra in gioco la considerazione che ho delle mie dimensioni nel rapporto di coppia.
Questo tema è un classico e credo di aver perso la memoria della prima volta in cui è apparso sul radar, probabilmente nella primissima fase dell'adolescenza.
Ricordo che ogni tanto l'argomento si ripresentava tra amici,amiche, compagni di scuola, vuoi perché era uscito un articolo su qualche rivista tipo Focus con i risultati delle ultime ricerche scientifiche o magari su riviste femminili o salutistiche che ogni tanto riproponevano il tema, vuoi perché qualcuno aveva iniziato a fare le sue prime esperienze, oppure più banalmente, aveva iniziato a navigare in rete cercando e scaricando immagini e clip abbastanza esplicite.
Spesso il tono con cui si affrontava l'argomento era scherzoso, anzi quasi sempre. Al di fuori di questi contesti goliardici, quando invece mi confrontavo in solitudine con i miei dubbi e, mi viene da dire adesso a distanza di tempo, con le mancate esperienze, il tarlo del dubbio "sarò nella norma?, sarò apprezzato da una donna?" si faceva strada diventando, se non un'autentica ossessione, perlomeno un motivo in più di insicurezza. Purtroppo causa principalmente il carattere ma anche gli ambienti che frequentavo e le mancate occasioni, questo limbo di incertezza e ignoranza si è protratto più di quanto avrei voluto fino a che, stanco di aspettare la ragazza e la situazione giusta, decisi a 25 anni, qualche giorno dopo il mio compleanno, di cambiare approccio e alla fine, facendomi coraggio, riuscii ad avere la mia prima esperienza con una donna vera in carne ed ossa. Dopo quella volta, risvegliato l'animale chiuso in me ed aperta quella gabbia, vi fu un periodo, durato abbastanza a lungo e di cui non vado particolarmente orgoglioso, di tanti rapporti occasionali, sempre rigorosamente protetti e tanti test. Di quelle prime esperienze la cosa di cui mi ricordo più distintamente forse, a parte il fatto di essermi tolto un peso che mi stava condizionando troppo, era il fatto di sentirmi rassicurato anche riguardo la questione delle dimensioni. Era come se si fosse disinnescata quella preoccupazione. L'argomento non era stato oggetto di conversazione con quella donna, anche perché parlavamo lingue diverse e non c'era grande comunicazione verbale, ma in effetti ero stato bene e non mi ero dovuto preoccupare della cosa. Ciò che più mi importava era che tutto aveva funzionato e questo mi aveva soddisfatto. Forse ero stato fortunato, non so, sta di fatto che, avevo iniziato a sentirmi più a mio agio nel mio corpo, ad accettarmi per quello che ero sia nel mio aspetto fisico che nelle mie debolezze. Più tardi mi sono accorto che probabilmente era qualcosa che mi mancava, che magari avrei potuto ottenere in un altro modo ma era andata così e mi stava bene. Iniziai a curare di più il mio corpo con l'esercizio fisico, senza esagerare ma giusto per tenermi in movimento, per sentirmi meglio, più forte e rilassato e meno appesantito dalla pigrizia. Alla fine, sembrerà stupido, ma il modo in cui ci si percepisce, anche quando si è nudi con la partner, quanto ci si sente sicuri e a proprio agio, credo influisca molto anche su come si percepiscono le proprie dimensioni. Non che queste "fisicamente" cambino, alla fine ognuno usa quello che ha, ma se sono molto preso dalla mia partner, se non ho ostacoli nella mente che mi blocchino, se sono molto eccitato ed ho una buona o un'ottima erezione, riesco ad abbandonarmi all'esperienza senza pensieri e questo fa la differenza, anche di tanto. E con questo torno all'argomento principale.
Come altri hanno già detto, anch'io credo che la questione sia molto soggettiva e che ogni persona e ogni coppia la viva a suo modo.
Certamente per dare piacere alla propria compagna ci sono tanti altri modi che non prevedono la penetrazione e spesso è anche più facile. Questo è sicuramente un vantaggio ma, per come vivo io la sessualità, non sento veramente mia la mia partner fino a quando non arriviamo ad un rapporto completo. Mi mancherebbe qualcosa di importante e intimo. Sentirmi "dentro" la donna che desidero sia emotivamente che proprio fisicamente mi da sempre un brivido e un senso di appagamento che viene ancor prima dell'orgasmo al culmine del rapporto.
Mentirei se dicessi che la grandezza del mio sesso per me non ha importanza, ma il ruolo che ha dipende da tanti aspetti, dalla situazione, dal livello di eccitazione, dalla partner, dal momento della relazione, se è all'inizio o già ci si conosce e si è una coppia affiatata, dalle fantasie che accompagnano e precedono la conoscenza intima.
Se è vero che c'è una certa variabilità negli uomini in fatto di dimensioni, è anche vero che non tutte le donne sono uguali sotto questo aspetto. Non credo che questo pregiudichi in qualche modo il fatto che se i due si piacciono possano diventare buoni amanti o anche iniziare una relazione, però, per quella che è la mia esperienza, il modo in cui si è assortiti da questo punto di vista rientra tra le cose che in qualche modo rende la coppia unica, diversa da un'altra. Non è qualcosa che si possa intuire prima di aver sperimentato o che gli altri possono immaginare vedendo una coppia, ma il modo di "sentirsi" nell'intimità, può essere anche molto diverso sia per la chimica che può esserci tra i due sia proprio da un punto di vista fisico, anche se magari ha un ruolo meno importante rispetto alla complicità e all'intesa. Io ho notato che, anche con la stessa partner, questo modo di "sentirla" quando sono "dentro" di lei può cambiare a seconda dei momenti, anche durante il mese. Non so quanto sia comune questa cosa ma con la mia compagna ad esempio, nei giorni immediatamente successivi al termine del suo ciclo, abbiamo qualche difficoltà anche se è molto eccitata e usiamo un lubrificante per facilitare la penetrazione perché la sento più stretta.
Sicuramente, uno dei momenti in cui per me la grandezza può avere un ruolo è durante i giochi, i preliminari, soprattutto quando siamo ancora in una fase di conoscenza reciproca e scopro per la prima volta l'intimità con lei. All'inizio è più una cosa mentale. In passato infatti, ogni volta che ho conosciuto una donna per la quale ho provato una forte attrazione e la cosa è stata reciproca, ai primi appuntamenti, mentre eravamo insieme al ristorante o in macchina, era naturale che ci studiassimo a vicenda con gli sguardi durante la conversazione come pure era naturale che osservandola avessi delle fantasie su di lei. Baciarla, abbracciarla e sentire le sue forme attraverso i vestiti, tenerla sulle ginocchia mentre siamo seduti e giocare con le nostre mani tenendole palmo contro palmo per confrontarle o provare a intrecciare le nostre dita può essere molto eccitante e per certi versi allusivo quando l'atmosfera inizia a riscaldarsi. E' come se ci si prendesse le misure, in senso metaforico almeno, un assaggio di come si potrebbe essere come amanti, in camera da letto. Se poi la cosa ha un seguito, quando poi non si può fare a meno di andare oltre e ci si spoglia, il momento della scoperta della nudità dei corpi ha un valore erotico fortissimo. Se nella coppia ci si esibisce e si recita un po' senza perdere spontaneità non è un grosso peccato, anzi, trovo che ci siano riti e giochi che fanno bene all'eccitazione facendola salire. Mi piace sentire crescere il desiderio e vedere che si manifesta con l'ingrandirsi del mio pene che si alza fino alla completa erezione. Condividere questo momento con la mia amante è la fase successiva in cui l'attrazione per lei si concretizza in qualcosa di molto fisico.
Scoprire finalmente il suo corpo e mostrarle il mio, vedere i nostri corpi nudi uno vicino all'altro è qualcosa che trovo incredibilmente eccitante. Mi piace mostrarmi nudo a lei, anche con un piacere un po' esibizionistico volendo, e proseguire i giochi che avevamo iniziato prima, accarezzare il suo corpo e accompagnare la sua mano sul mio sesso eretto. Le mani femminili sono più delicate delle mie e le proporzioni sono diverse. Nel ritratto dei nostri corpi nudi la presenza del mio sesso eretto è un elemento sfacciato che mostro con piacere. So che è un gioco ma mi fa piacere se le proporzioni delle forme giocano a mio favore. Se lo vedo grosso è ancora meglio. Non ci trovo nulla di male se la cosa mi eccita molto.
So che è una cosa mia, che magari a lei non importa, non tanto almeno quanto importa a me, ma in quel momento non mi interessa. Conta quello che provo. Pregusto il momento in cui sarò dentro di lei.
Ai suoi occhi sono un uomo che la desidera fortemente e di solito questo sentirsi desiderata piace, al di la del fatto che per lei la questione misure sia più o meno rilevante.
A questo punto le carte sono scoperte e lei sa cosa ha davanti e può già farsi un'idea di come potrebbe essere. Per me è diverso, fino a quando non la penetro la prima volta non lo posso sapere. Anche se l'eccitazione è molto forte però, cerco di evitare di affrettare le cose, mi piace farla eccitare fino a quando lei lo desidera veramente e abbandona il senso del pudore. Quando la penetro mi piace farlo lentamente e non entrare subito ma esitare all'inizio anche se avrei voglia di entrare tutto perchè mi piace la penetrazione profonda. La prima spinta è sempre una grande emozione, è il brivido di essere "dentro" di lei per la prima volta di "sentire" come è fatta. E adoro guardare mentre lo faccio se la posizione lo consente, sono eccitatissimo di solito in quel momento, l'erezione è al massimo tanto che a volte la tensione che provo è quasi fastidiosa.
Quando arrivo in fondo mi fermo un attimo prima di iniziare i movimenti, se iniziassi subito, con quel livello di eccitazione, verrei dopo poche spinte. Inoltre stando immobile sento meglio il suo abbraccio e apprezzo la sensazione dei nostri corpi a contatto e le sue reazioni. Quando riprendo il controllo inizio a muovermi lentamente all'inizio per poi lasciarmi andare a movimenti più decisi se lei mi da segni di volere di più. Se riesco a resistere fino a quando lei raggiunge il suo piacere tengo le spinte più profonde per ultimo.
Quando vengo mi piace sentirmi dominante, ed è questo un altro di quei momenti in cui vorrei avere di più a disposizione. Se lei è sotto di me e me lo consente, mi piace aiutarmi con la posizione; quando porto le sue gambe sulle mie spalle l'effetto è lo stesso, la pressione del glande sul fondo e le forti sensazioni che ne conseguono. Ad alcune può dare fastidio per cui le prime volte che proviamo faccio attenzione alle sue reazioni. Sarebbe un peccato rovinare il mood del momento per un movimento troppo energico. Se invece a lei sta bene non c'è problema.
In definitiva, per rispondere alla domanda, la grandezza del pene per me ha un ruolo a volte anche abbastanza significativo in certi momenti durante il sesso, ma non in senso assoluto. E' più una cosa mia, una delle fantasie che posso condividere o meno nel gioco di coppia con la mia compagna se mi accorgo che anche lei lo trova eccitante. Diversamente preferisco tenerla come cosa privata e magari anche un po' stupida, e trovare altre fantasie con cui giocare insieme.